26 marzo 2017
TERRORISMO ISLAMICO FONDAMENTALISTA: LA STRAGE DIMENTICATA DEI GIORNALISTI IN ALGERIA
Vorrei fare un passo indietro nel tempo e ricordare alcuni fatti storici di enorme rilevanza, praticamente dimenticati dai mass media.
Si sa che i mass media fagocitano ed espellono notizie in continuazione. Sopravvivono così. Hanno poca memoria.
Desidero analizzare una serie di fatti. Lo farò un poco alla volta.
Innanzitutto, è bene ricordare che il feroce e clamoroso attentato alla redazione di Charlie Hebdo è stato soltanto l’ennesimo episodio della guerra combattuta dal fondamentalismo islamico contro la libertà di stampa e di espressione, in modo particolare in Algeria:
Secondo Omar Belhouchet, direttore del quotidiano algerino El Watan, fra il 1993 e il 1998 i terroristi algerini del Gia, braccio armato del Fis (Fronte Islamico di Salvezza), e i gruppi salafiti uccisero 70 giornalisti. Per la Federazione internazionale dei giornalisti la cifra sale a 100. A parte un operatore televisivo francese ucciso in un agguato nella casbah di Algeri, tutti i morti furono algerini, arabi, musulmani.
Questa vera e propria strage di giornalisti, colpevoli di voler ‘pensare con la propria testa’ (ibid.), dimostra che il fondamentalismo islamico odia a morte la libertà di pensiero e di espressione. Nello stesso tempo, però, fa capire che -grazie al cielo!- non tutto il mondo islamico è integralista.
Il fanatismo religioso, che ha insanguinato per secoli la nostra vecchia Europa, finché non è stato sostituito dal fanatismo nazionalista dopo la parentesi illuministica e liberale, non ha mai tollerato la libertà di pensiero.