ELEZIONI IN FRANCIA – UN TERREMOTO POLITICO
DOPO IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA…RIFLESSIONI DI FINE ANNO
ELEZIONI POLITICHE MARZO 2018 – ANALISI DEL SIGNIFICATO DEL VOTO
L’interpretazione generale del significato del voto è a mio parere abbastanza agevole.
Prima di tutto, c’è da notare che l’estrema destra (CASAPOUND e FORZA NUOVA) non è entrata in Parlamento. Quindi la cosiddetta “onda nera”, contro la quale si era scatenata la gazzarra dei centri sociali, si è rivelata un flop.
Lo stesso dicasi per le liste dichiaratamente comuniste: non avranno seggi.
Sostanzialmente, il popolo italiano ha votato contro l’immigrazionismo ideologico sostenuto dalla cultura di sinistra radical-chic (le boldriniane “risorse”…), che aveva portato di fatto a un enorme aumento dell’immigrazione clandestina, attuata addirittura con il supporto delle forze armate (grazie soprattutto allo scellerato accordo chiamato “Triton” con l’Unione (Bancaria) Europea).
Il popolo italiano ha votato anche, in modo chiaro e netto, contro l’integrazione (forzata) nel sistema europeo, che ha limitato enormemente la sovranità economica del nostro paese con gravi danni sociali.
Gli italiani, precisiamolo, hanno votato contro l’immigrazione selvaggia, attuata dalle organizzazioni criminali dei trafficanti di esseri umani con l’evidente e dimostrato supporto delle ong.
Hanno votato contro le micidiali politiche di “rigore” imposte dalla Germania, che hanno strangolato la Grecia e impedito l’attuazione di una politica economica e soprattutto monetaria autonoma. Le imposizioni delle banche tedesche hanno causato, tra l’altro, il mantenimento di una mostruosa pressione fiscale e della disumana “legge Fornero”, il fenomeno degli esodati e il meccanismo perverso del licenziamento al posto della svalutazione.
Il popolo italiano ha, finalmente, ridimensionato in modo netto la forza politica di Berlusconi, dimostrando di averne abbastanza di attacchi ai giudici, di bunga bunga, di figuracce internazionali, di spread ai massimi storici e di leggi “ad personam”.
Ha votato anche, in modo chiaro, contro la corruzione, i privilegi di casta, le rendite di posizione, le mafie e le mafiette.
Ha votato contro le ideologie.
Questi sono i fatti.
Le interpretazioni ideologiche le lascio ad altri.
BASTA CON LE LITURGIE FUNEBRI NEI TELEGIORNALI!
Da qualche tempo ho notato l’aggravamento di un fenomeno non solo molto fastidioso, ma anche, direi, inquietante.
Ormai circa un terzo dei telegiornali, mediamente, è dedicato alle liturgie funebri.
Che si tratti di vittime del terrorismo o di un ennesimo terremoto, la solerzia ‘giornalistica’ non cambia e non si ferma.
I ‘servizi’ (funebri, direi!) mandati in onda sono quasi sempre gli stessi.
Il copione si ripete: rievocazione-esaltazione delle vittime (tipica la frase di qualche conoscente pescato per caso: ‘io lo/la conoscevo, era una bravissima persona’), interviste ai familiari (meglio se in lacrime per aumentare l’audience), la scena dell’arrivo del feretro in aereo o in elicottero, riprese strazianti in chiesa durante il funerale, uscita dalla chiesa con gli applausi…….
Attacco terroristico Londra
LONDRA: ENNESIMO ATTACCO TERRORISTICO
L’attacco terroristico di Londra dimostra fondamentalmente due cose, chiarissime ed evidenti al di là di ogni dubbio:
1) nel mondo islamico si è largamente diffuso un odio feroce nei confronti dell’Occidente, infedele e laico, anche se questo non significa che ogni musulmano sia un terrorista;
2) non è assolutamente possibile prevenire azioni terroristiche isolate di questo tipo.
Per poter cercare almeno di capire, se non di fronteggiare efficacemente, questo tragico fenomeno, dobbiamo analizzarlo senza preconcetti e filtri ideologici.
L’idea che dietro il terrorismo ci siano motivazioni essenzialmente economiche, basata su un’estensione meccanica e dogmatica dei principi del ‘materialismo storico’ marxista, è totalmente sbagliata.
Nella ‘cultura’ fondamentalista, in cui prende forma e si sviluppa il terrorismo islamico, la religione è il centro assoluto della vita e del pensiero. Per molto tempo la cultura di sinistra ha sostenuto una specie di parallelismo tra la lotta del popolo palestinese, povero ed oppresso, contro Israele, ricco e sostenuto dall’America, e la lotta contro il capitalismo imperialista.
Ma questo parallelismo oggi rivela in pieno e tragicamente la sua inadeguatezza perché trascura proprio l’aspetto fondamentalmente religioso del fenomeno.
Il concetto marxista di ‘lotta di classe’ non ha, a mio avviso, niente a che fare con la società tradizionale islamica, nella quale l’unica vera e reale ‘dialettica’ storica consiste nella secolare dicotomia musulmano-infedele, oppure sunnita-sciita.
Leggiamo a questo proposito cosa scrive il Prof. Giovanni De Sio Cesari:
Le rivendicazione economiche sono assolutamente secondarie. La nostra mentalità che vede lo Stato soprattutto come regolatore della distribuzione della ricchezza non ci fa comprendere che per un fondamentalista islamico la funzione dello Stato è etica, che esso è innanzitutto difensore e depositario della fede. (http://www.giovannidesio.it/terrorismo%20isl/terrorismo%20islamico/terrosismo%20islamico.htm#TERRORISMO FONDAMENTALISTA)
Secondo il Prof. De Sio Cesari la radice storica fondamentale del terrorismo islamico sta nell’amara constatazione dell’inferiorità del mondo islamico di fronte all’Occidente che dura da circa duecento anni:
Il radicalismo islamico nasce soprattutto dalla constatazione dolorosa della condizione di debolezza, di penosa inferiorità in cui il “dar al islam” (il regno dell’islam) si trova rispetto al mondo europeo cristiano….
Da ormai due secoli l’islam è umiliato profondamente e tale umiliazione si è acuita negli ultimi anni. Gli arabi non sono riusciti a eliminare o almeno a contenere un piccolo stato come Israele contro il quale hanno perso quattro guerre. L’Iraq ha minacciato “la madre di tutte le battaglie” nel 92 e poi nel 2003 “una resistenza insuperabile” ma gli Americani hanno vinto in entrambi i casi con estrema facilità, quasi senza perdite. In Afganistan è bastato praticamente aiutare una delle fazioni in lotta ( Tagiki e Usbeki del nord) e le forze Talebane che avrebbero dovuto combattere fino all’ultimo uomo si sono dileguate. Si può essere contrari a Saddam e al Mullah Omar ma un mussulmano non può non sentirsi umiliato da tutti questi fatti….
(http://www.giovannidesio.it/terrorismo%20isl/terrorismo%20islamico/terrosismo%20islamico.htm#LE RADICI STORICHE)
In sostanza, secondo l’Autore di questa, a mio parere, pregevole analisi, in gran parte del mondo islamico si è diffusa l’idea che l’incapacità dell’Islam di fronteggiare l’Occidente ‘è dovuta all’abbandono della tradizione coranica’ (id.). Ecco perché gli integralisti non odiano soltanto gli occidentali, ma anche i regimi islamici che non attuano pienamente la legge coranica.
Alla base di tutto, comunque, secondo me sta proprio il rapporto strettissimo che sussiste, nel mondo islamico, fra identità di gruppo ed identità religiosa, che nel mondo occidentale ha cominciato ad indebolirsi già a partire dal Rinascimento.
Se a questo aggiungiamo che uno dei doveri di fondo del musulmano, secondo il Corano, consiste nell’affermazione universale dell’Islam, anche con la ‘guerra santa’, il quadro è completo.