SANTA MARIA IN CAPPELLA: L’ALTARE MARMOREO

Tra le varie opere presenti all’interno della chiesa trasteverina di Santa Maria in Cappella (https://massolopedia.it/?page_id=1613), spicca un altare in marmo alto 96 centimetri di pregiatissima fattura, databile agli inizi del secolo XII o alla fine dell’XI.
Si trova al centro dell’area absidale.
L’epoca della realizzazione si evince soprattutto dal confronto con opere simili presenti non solo a Roma.
Si tratta quindi di un’opera che coincide abbastanza precisamente con il periodo della nascita della chiesa, la cui fondazione risale con certezza all’anno 1090 in base all’epigrafe oggi murata sul lato destro interno dell’ingresso.
L’altare è del tipo a cippo o a dado.
Sulla faccia anteriore troviamo un bassorilievo che rappresenta l’Agnello con la Croce. Su quella posteriore una Croce greca che ricorda gli stilemi degli arredi liturgici molto diffusi a Roma già nell’Alto Medioevo.
Nella parte superiore troviamo una concavità all’interno della quale sono ancora visibili i contenitori delle reliquie dei Santi citati nell’epigrafe di fondazione, fra cui lo stesso San Pietro.
Sugli spigoli troviamo 4 colonnine i cui capitelli sono molto interessanti. Sono ornati da foglie d’acanto in basso e da doppie volute simmetriche in alto che si dipartono dalle foglie stesse. La composizione è quindi varia ed unitaria nello stesso tempo. Le foglie d’acanto e le volute sono un chiaro richiamo agli ordini classici (corinzio e ionico), stilizzati e riuniti in modo estremamente armonioso.
Quest’altare è quindi una vera opera d’arte, espressione di una tradizione ‘romana’ che si è mantenuta per tutto il Medioevo.
Ed è proprio da questa tradizione ininterrotta che sono scaturite le varie ‘rinascite’ medioevali, da quella carolingia fino al Rinascimento vero e proprio.
Per approfondire:
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Maria_in_Cappella
https://www.romasegreta.it/trastevere/s-maria-in-cappella.html
 http://romanchurches.wikia.com/wiki/Santa_Maria_in_Cappella
Si veda anche:
AA. VV., VERSUS MARE, UNA CHIESA SULLA VIA DEL MEDITERRANEO, Silvana Editoriale 2015.
Abside
Altare marmoreo

SANTA MARIA IN CAPPELLA

Si trova nel rione Trastevere, a poca distanza da Santa Cecilia, ed è una chiesa assai poco conosciuta, sebbene sia importantissima per molteplici ragioni.
Risale all’anno 1090 (come attesta una lapide molto interessante  murata all’entrata) e per la verità non è chiara l’origine del suo nome. Nel 1391 Andreozzo Ponziani, suocero della famosa religiosa Francesca Romana (canonizzata nel 1608), vi fondò accanto l’Ospedale del Santissimo Salvatore. Per lungo tempo il nosocomio venne gestito dalla comunità delle ‘Oblate’ di Francesca Romana e poi dalla Compagnia dei Barilari.
Nel 1650 papa Innocenzo X Pamphili l’affidò alla ben nota cognata Donna Olimpia Maidalchini. Donna Olimpia, grazie ad altre acquisizioni, realizzò qui uno splendido giardino che arrivava fino al Tevere.
Dopo varie vicende, la famiglia Doria-Pamphili nell’Ottocento commissionò la ristrutturazione di tutto il complesso, chiesa compresa, all’architetto Andrea Busiri-Vici, e vi istituì una Casa di Cura dedicata ai malati cronici, ancora in attività (1857). Ulteriori lavori si resero necessari a causa della costruzione dei muraglioni del Tevere. Questo fu davvero il colpo di grazia per la grande villa di Donna Olimpia.
Purtroppo della villa seicentesca rimane ben poco. Si può ancora vedere ciò che resta della cosiddetta Fontana della Lumaca disegnata da Gian Lorenzo Bernini.
Anche la piccola chiesa ha subito nel corso dei secoli gravi danni e ristrutturazioni profonde. La facciata attuale è infatti del Busiri-Vici. Però il campanile, molto basso ed anche per questo molto suggestivo, è ancora quello originale.
Oggi il complesso è sede di un bellissimo Museo che illustra la storia di quest’area sin dall’antichità e che conserva tra l’altro interessantissime parti dell’arredo liturgico medioevale.
Visitiamolo perché ne vale veramente la pena.
 
Per approfondire:
 
 
 
 

(Fotografie di Pietro Massolo)